Meglio che questo risicato punto croce non lo mostri alla maestra del corso di ricamo … è solo il primo tentativo, insieme al mio famoso labirinto, in perenne penelopica costruzione dal 2007.
Avere un nipotino meraviglioso e un sacco di altri bimbi attorno fa venire molta voglia di ricamare. Ma forse ho preso questo desiderio un po’ troppo sul serio. Il corso a cui mi sono iscritta mi terrà occupata tutti i lunedi’ sera per tutto l’anno, e se tutto va bene farà di me addirittura una ricamatrice professionale!
Nonostante la motivazione iniziale finivo per essere un po’ titubante, di fronte alla mole di lavoro e quando ho capito che la prima lezione era montare la tela sul telaio, mica fare tre punti su un tombolo… ma poi ho guardato la maestra simpatica, che ho chiamato Concombre per tre volte, mentre si chiama Gingembre (!!!) …. e le ho detto “senta, glielo dico subito, sono mancina e italiana”, pensando che mi cacciasse, e lei mi fa “perfetto, sono mancina anch’io e di origine italiana” 🙂
Poi sono rimasta conquistata dai suoi aiutanti. 4 giovani punk, due uomini e due donne, assolutamente irresistibili. Paul, quello che si è preso cura del mio telaio e di me, ha una cresta bionda alta più o meno venti centimetri, la maglietta sbrindellata, la piastrina militare al collo: dissonanza cognitiva totale con la sua attitudine concentrata e dolce quando mi indica che il mio telo non è abbastanza teso, o che i miei punti non sono abbastanza regolari. Fantastico, un tutor ricamatore punk, no?