Mentre gia’ in moto mi sto per separare dalla bella Croazia mi arriva un’email dell’amico Gianni: “se sei in Croazia, vai a fare un giro nell’isola dove ha passato l’infanzia Ivan Illich“. Bello quando ricevi una missione che hai gia’ inconsapevolemente onorato! La cosa buffa e’ che io stessa, che pure sono finita a Cuernavaca apposta per fiutare l’aria nel luogo in cui era sorto il CIDOC, mi ero completamente dimenticata che Ivan era di padre Dalmata, e c’e’ voluto un intervento magico del destino perche’ me ne ricordassi.
Due giorni prima della partenza scorrazzavo per la Coop Ambasciatori cercando libri per l’estate, e nonostante fossi entrata cercando romanzi, una volta imbattuta in una biografia di Ivan appena uscita per le edizioni dell’asino (notevole casa editrice), ho chiamato il mio zio P. per chiedergli consiglio sull’acquisto. “Son qui con il massimo studioso di Ivan”, mi ha risposto. In mezz’ora sono li’ a prendere il the con loro e dopo una settimana io e il massimo studioso ci ritroviamo a prendere una birra a Bol, sull’isola di Brac, imbrattando le mappe turistiche di posizionamenti in cui probabilmente si trovavano le abitazioni di Ivan a Spalato e sull’isola, e chiacchierando a ruota libera della sua vita e delle opere, di quel che si sa e di quel che resta da scoprire. Era il 7 agosto. Insieme alla indimenticabile spiaggia di Zlatni Rat (in foto) e al fritto di gamberi con impanatura di cocco della sera, un modo perfetto per festeggiare il compleanno.