Inaspettata serata in Senato per una bella riunione di lavoro. Anche i francesi all’estero rinnoveranno la loro rappresentanza di base nel 2021 e, come noi, si interrogano su modalità di voto e perfezionamenti del sistema.Per condividere i punti che mi paiono salienti:
> i consiglieri consolari (equivalente dei consiglieri Comites) sono sia l’unica platea possibile di candidati per l’AFE (il loro CGIE), sia elettori dei Senatori (rinnovare a scadenza i Comites è necessario perché il Senato della Repubblica sia con pieni poteri).
> la Francia “consiglia” di registrarsi al Consolato, ma non mette in campo obblighi (leggi Aire)> i Comites, i parlamentari e chiunque lo richieda, accedono alle EMAIL delle persone iscritte nelle liste elettorali (come se la nostra inversione d’opzione permettesse di accedere alle mail degli elettori, anche per le comunicazioni ordinarie).
> gli eletti in circoscrizione estera al Senato sono tanti quanto tutti i nostri futuri parlamentari (12) e i francesi all’estero sono ‘solo’ 3milioni e mezzo (e che ve lo vengo a dire… loro nella costituzione, per gli eletti in circoscrizione estero, ci hanno messo una proporzione, non un numero fisso)
.> vaste sujet quello del voto elettronico, da trattare in lungo post a parte….
Molto importante essersi presentati come un gruppo coeso, Comites di Parigi e CGIE. Non si insisterà mai abbastanza su come il Bene Comune sia un gioco di squadra.
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