L’opera è un genere magnifico. Ci sono talmente tanti fili che si intessono che è impossibile ridurla a un solo aspetto. Appiattirla. C’è l’intreccio, ci sono le voci, le melodie, l’orchestrazione, la scenografia, la regia, la drammaturgia, i costumi. Lo spettatore che va a vedere l’opera non rischia di potersi buttare in giudizi affrettati, soprattutto quando gli artisti sono generosi e lo spettacolo riuscito. Questo, in particolare, è molto riuscito. Certo, uno pensa di andare a vedere una “tragédie biblique” perché cosi’ è scritto sulla partitura, ma poi ti lasci travolgere dalla narrazione, dalla musica e scopri che non c’è niente di religioso in questa regia, che si’, vuole parlare anche di amore omosessuale, ma che non è li’ il punto. Il punto è nel vissuto di esseri umani che si trovano schiacciati dalla guerra. Di come una psiche sconvolta dalla paranoia e dal senso di persecuzione puo’ non rendersi più conto delle cose belle che ha attorno a sé, del reale, di quanto sia preziosa la pace.
Un inno alla pace, alla capacità insita negli esseri umani di cercare e volere la pace, e di non rassegnarsi, anche se si è sul campo di battaglia, a coltivare il proprio “giardino degli affetti”, perché è a cominciare dai rapporti interpersonali che si costruisce la pace della comunità.
Su tutti questi punti so di essere d’accordo con il grande giornalista Alberto Mattioli. E penso che siamo spiacenti entrambi che queste storie facciano la homepage dei quotidiani italiani solo se si lavora sulla incredibile coincidenza di una prima che ha avuto luogo il giorno dopo la “manif pour tous”.
Ma se dalla homepage de La Stampa, cosi’ come dal magnifico libriccino di Alberto “Anche Stasera” riusciamo a ricavare qualche spettatore curioso, a cui si apre un mondo, ben vengano le coincidenze e le mediatizzazioni (soprattutto se fatte con il tramite della sua penna raffinata). E ben vengano poi i blog e i forum in cui si puo’ parlare più diffusamente di una regia originale e di tutte le interpretazioni che si possono dare di questa storia e di questa produzione.