Cara Leda, in questo mondo bizzarro finiamo per raccontarci cose per interposto post.
Se ho dedotto qualcosa (di molto bello) dal tuo ultimo post, ti racconto anche io perché domenica scorsa non ero in casa per chiamarti come mi avevi proposto.
Ero a prendere il the dalla mia amica S.
L’ultima volta che l’avevo vista, a giugno, mi aveva annunciato che di lì a due giorni sarebbe stata operata (per la seconda volta) di tumore agli occhi e che le davano due mesi al massimo di vita. Ma si sono sbagliati, oppure le preghiere del Carmelo di Mazille sono state decisamente molto potenti. Insomma S. sta benissimo, e tra una sorsata di the e l’altra mi ha raccontato della sua nuova vita in regalo, e mi ha detto che in certe circostanze si trova il coraggio di compiere scelte radicali. E così ha deciso che si dava da fare per seguire la sua vera vocazione e diventare… pastore protestante. Dico… “e le carmelitane, che han tanto pregato per te, come ci sono rimaste?” E lei “Non hanno ancora risposto alla mia lettera, ma sono fiduciosa, in fondo il loro è un monastero votato all’ecumenismo”. In ogni caso, abbiamo fiducia che reagiranno meglio di quella sua collega che, avendo intuito che per la bella bionda c’era una scelta drastica in ballo, pensava si trattasse di una riconversione professionale nell’industria del porno!
Nella settimana racchiusa da quella domenica e questo post, si è svolta la settimana per l’unità dei cristiani. Il senso di questa settimana ora ha il sorriso di S., grata di averlo potuto ritrovare.
(Ringrazio Elisabeth Rull che mi ha permesso di usare questa sua bella foto)